05-Incontro annuale ISNVD – Sala Congressi del CNR Bologna, 14-15 marzo 2011
Molte delle domande aperte sulla relazione fra CCSVI e SM trovano risposta in occasione del convegno annuale di ISNVD (International Society for Neurovascular Disease), la società di cui è Presidente il Prof. Paolo Zamboni, radunata a Bologna (Italia) nei giorni 14 e 15 marzo 2011, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana.
Il convegno, riservato ai medici e studiosi iscritti e giornalisti accreditati, è stato preceduto da un incontro preliminare domenica 13 marzo che ha visto riuniti il comitato scientifico internazionale in Consensus Conference per definire i punti minimi di partenza necessari rispetto alle patologie investigate.
Molto interesse soprattutto in merito agli sviluppi della ricerca sulla CCSVI, la patologia vascolare scoperta dal Prof. Paolo Zamboni dell’Università di Ferrara, che influirebbe sulla genesi e progressione della Sclerosi Multipla.
La storia dell’avvallo della CCSVI, più in Italia che all’estero a dire il vero, è tortuosa, ma già il Consiglio Superiore di Sanità Italiano, nella primavera scorsa, aveva giudicato “i risultati a 18 mesi nella preliminare esperienza di correzione delle lesioni stenosanti come incoraggianti” e le osservazioni fatte dal Prof. Zamboni come “d’indubbio interesse e meritevoli d’approfondimento con tutti gli strumenti che la ricerca medica ha oggi a disposizione”.
Personalità assolute della scienza mondiale sono venute, infatti, in Italia non solo per confrontarsi con i nuovi scenari che tale scoperta prospetta, ma anche per condividere gli studi indipendenti che si sono fatti in quest’ultimo biennio, con esiti molto positivi, nelle migliori università del mondo.
Il convegno è un momento determinante per la ricerca sulla CCSVI, e particolarmente significative sono le relazioni scaturite dalle esperienze in corso nell’Università di Stanford ed alla UCSD, per citarne solo alcune fra quelle presenti.
In particolare, la presentazione di dati per dimostrare se la CCSVI sia associata alla SM (con nuovi studi presentati da numerosi gruppi indipendenti) e che il trattamento della CCSVI con angioplastica modifica e migliora i sintomi della SM, come risultato sintetico di nuovi studi indipendenti di trattamento eseguiti con approvazione di Comitati Etici in diverse Università del mondo.
Diversi gruppi di tutto il mondo hanno chiaramente dimostrato, con l’uso della venografia transcatetere che rappresenta il gold standard, che la prevalenza della CCSVI nella SM supera il 90% dei casi (USA, Grecia, Polonia, Giordania, ecc.).
Al contrario, la prevalenza della CCSVI nei soggetti sani è stata calcolata, in uno studio con angio-TAC, a meno dell’8% dei casi (Wayne State University, Michigan).
Il Prof. Bastianello presenta comunque i dati relativi ad un osservatorio epidemiologico internazionale che ha raccolto più di 700 casi con ECD eseguiti da personale formato. Si tratta del primo studio vasto e multicentrico sulla CCSVI, ed ha dimostrato una percentuale di CCSVI nelle persone con sclerosi multipla dell’86%. IL RUOLO DELL’ OSSIGENAZIONE E DRENAGGIO TISSUTALE fra i temi cui si da risposta, fondamentale è quella data all’osservazione di Bruce Trapp di Cleveland, (uno dei più rilevanti studiosi della SM) secondo cui la sofferenza e la morte della cellula nervosa avviene per un fenomeno asfittico dell’ assone (la componente centrale del nervo) che non è ancora stato chiarito. Dati provenienti da uno studio in corso di pubblicazione sulla rivista BMC Medicine, studio congiunto fra lo staff della Università di Buffalo, il Prof. Zamboni e il Dottor Salvi ( si veda cst dedicato), e presentato a Bologna dal Prof. Robert Zivadinov, dimostrano con risonanza magnetica perfusionale, che questo fenomeno asfittico per la cellula nervosa potrebbe essere correlato alla gravità della condizione di ostruzione delle vene extracraniche, fornendo una prima sostanziale risposta all’ipotesi asfittica della sclerosi multipla.
Qui potrete scaricare il comunicato stampa del 15 marzo 2011: