4-Il Cenaculum studiorum

Il giorno 8 settembre 2009 a Bologna, presso la Sala dello Stabat Mater, uno dei più rappresentativi ambienti dell’antica sede universitaria, un Cenaculum studiorum internazionale promosso dalla neo costituita “Fondazione Hilarescere”, presieduta dal Prof. Fabio Roversi Monaco, già Magnifico Rettore dell’Università di Bologna, comunica al mondo gli esiti di una ricerca sulla “CCSVI e la sclerosi multipla” svolta dal Prof. Paolo Zamboni in collaborazione con il Dott. Fabrizio Salvi.

Paolo Zamboni, medico chirurgo e scienziato italiano, dal 2004 Direttore del Centro Malattie Vascolari dell’Università di Ferrara, nel corso della sua carriera da ricercatore sostiene di aver rintracciato, in uno studio preliminare, una stretta correlazione tra la presenza di diversi problemi venosi, come stenosi o valvole difettose e sclerosi multipla. La presenza di depositi di ferro a livello cerebrospinale lo ha spinto a ricercare una correlazione tra questi patologici restringimenti venosi, da lui ribattezzati sotto il nome di Insufficienza venosa cronica cerebrospinale (o CCSVI) e la sclerosi multipla. Paolo Zamboni si è avvalso dell’ausilio di un’équipe dell’Università di Ferrara, in collaborazione con il neurologo Dott. Fabrizio Salvi del Dipartimento di Neurologia dell’Ospedale Bellaria di Bologna. Zamboni, in quel tempo, ha già effettuato i primi interventi di angioplastica per ridurre le stenosi venose di alcuni soggetti affetti da CCSVI e da sclerosi multipla.

Il trattamento è stato battezzato dai pazienti come “Intervento di Liberazione”.

Soprattutto nell’anno 2009 questa ricerca sulla cura della CCSVI ha destato l’interesse a livello mondiale degli scienziati, della stampa, delle associazioni di pazienti, delle istituzioni.

E’ storia di quell’anno, con dati pubblicati e provenienti da diverse parti del mondo, come la tecnica dell’angioplastica applicata alla liberazione delle vene del collo dalle stenosi (cioè occlusione delle vene), ha migliorato la qualità della vita dei pazienti che oltre ad essere affetti da sclerosi multipla avevano anche la CCSVI.

In merito alla correlazione tra CCSVI e sclerosi multipla il Prof. Paolo Zamboni e gran parte della comunità scientifica concordavano sul fatto che si sarebbero dovuti svolgere studi clinici rigorosi, randomizzati e controllati secondo standard generalmente condivisi ed eseguiti su un numero sufficiente di partecipanti.

 

 

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