3-Fondazione Hilarescere
Fondazione Hilarescere (dal latino, rendere ilare, felice)
Nella primavera del 2008 su iniziativa del professor Fabio Roversi Monaco, già Magnifico Rettore dell’Università di Bologna, e promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, si costituisce la Fondazione Hilarescere che, presieduta dallo stesso Roversi Monaco, nasce come strumento per valorizzare, fornendo mezzi e collegamenti per una ricerca adeguata nel supportare intuizioni medico-scientifiche rivolte a capire compiutamente, e curare, malattie ancora in parte sconosciute favorendo l’attività di ricerca medica e scientifica agevolando, così, un dialogo interdisciplinare rispetto a un gruppo di malattie che comprende l’ictus, l’Alzheimer e le demenze vascolari, e ultimamente anche l’insufficienza venosa cronica cerebrospinale nelle sue relazioni con la sclerosi multipla.
Il più importante studio finanziato in quegli anni ha impegnato un team di ricerca italiano costituito dal gruppo vascolare guidato dal Prof. Paolo Zamboni dell’Università di Ferrara. La sua ricerca mirava ad approfondire i meccanismi d’attivazione di una malattia la cui eziopatogenesi a tutt’oggi ignota: la Sclerosi Multipla (SM). Tale intervento ha permesso di avere gli strumenti per individuare i contorni scientifici precisi dell’insufficienza venosa cronico cerebro-spinale (CCSVI), di generare una collaborazione internazionale con il Marc Jacobs Institute dell’Università di New York ed ha finanziato una serie di pubblicazioni internazionali.
La Fondazione Hilarescere ha così generato le condizioni sia per fare scienza che per far sì che il mondo scientifico nazionale ed internazionale potesse confrontarsi con quanto scoperto in attesa di validare ed avere le conferme definitive su quanto i risultati di questi primi anni di ricerca fanno ipotizzare.
E’ dei mesi successivi la sigla di un accordo di ricerca con l’Ospedale Saint James della Repubblica di Malta.
L’ accordo nasce dal rilievo che, in quel tempo, non esisteva un sistema di lettura e di interpretazione standardizzato della flebografia con catetere o selettiva, ovvero dell’esame considerato gold standard per indagare e per decidere di trattare le vene cerebrali extracraniche ed extravertebrali. E’ una esigenza scientifica diffusa giungere ad una standardizzazione dell’indagine flebografica, che appare con chiarezza in tutte le più recenti pubblicazioni di radiologia vascolare ed interventistica, nonché di chirurgia vascolare ed endovascolare. La standardizzazione e la corretta interpretazione dell’indagine è indispensabile anche da un punto di vista etico per valutare quando sottoporre i pazienti a procedure endovascolari volte a correggere una condizione vascolare nota come Insufficienza Venosa Cronica Cerebro-Spinale in sigla CCSVI. Il Consiglio della Fondazione, sentito il parere del comitato scientifico presieduto dal Prof. Paolo Zamboni, ha accolto con favore un progetto di ricerca proposto dal Prof. Pier Francesco Veroux, Ordinario di Chirurgia Vascolare presso l’Ateneo di Catania, che ha messo a punto un innovativo sistema di indagine flebografica. L’ Ospedale Saint James, centro ad alta tecnologia vascolare ove già si eseguono procedure su pazienti con CCSVI di provenienza internazionale, ha offerto le condizioni indispensabili per questa ed anche altre attività di ricerca e di sviluppo biomedico in questo campo. Per implementare il disegno di ricerca del Prof. Veroux la Fondazione ha altresì incaricato il Dott. Fabrizio Salvi, della IRCCS Bellaria Neuroscienze di Bologna, di eseguire indagine di correlazione fra i nuovi parametri flebografici e parametri neurologici. Alle attività di ricerca parteciperà anche il Prof. Paolo Zamboni grazie ad una apposita convenzione che verrà siglata fra l’azienda Ospedaliera Universitaria di Ferrara e l’ospedale della Repubblica di Malta.