01-CCSVI, il punto della situazione

Documenti e riflessioni, interventi, certezze e speranza i temi affrontati nel Convegno Scientifico del 5 ottobre 2018 presso lo Sporting Club di Monza.

Un Convegno scientifico di primissimo piano composto di medici ha reso l’incontro, ricco di argomentazioni con una nutrita platea accorsa per l’evento e che ha posto le proprie domande nel dibattito finale, trovando sempre un’esaustiva risposta.

Il Prof. Pietro Maria Bavera, medico specialista di medicina vascolare e angiologo della Fondazione Don Gnocchi di Milano, riconosciuto tra i migliori medici in grado di eseguire gli esami di ecocolor doppler, nella sua relazione (presentata di recente anche in Canada a Vancouver), ha evidenziato le sue ricerche sui pazienti e si è relazionato anche in merito ai controlli eseguiti dopo gli interventi di PTA.

Il Prof. Attilio Guazzoni, medico radiologo interventista direttore del Dipartimento di Radiologia ASL VCO Asl Verbano Cusio Ossola ha parlato della sua esperienza relativa gli oltre 3 mila interventi di PTA.

In conclusione, il Prof. Salvatore Spagnolo dell’ICLAS di Rapallo (Istituto Clinico Ligure di Alta Specialità), ha posto in evidenza i risultati dei suoi interventi di chirurgia vascolare su pazienti in gravi condizioni e affetti da CCSVI.

Tanti temi affrontati in quest’ultimo convegno e come gli altri che l’hanno preceduto (in ordine di tempo ricordiamo, Varignana a Bologna, Anghiari ad Arezzo e Albignasego a Padova), arricchiscono ulteriormente l’informazione nell’ambito della ricerca portata avanti dalla nostra Associazione che si batte ogni giorno e a tutto campo per sconfiggere tale malattia.

Non ultimo d’importanza, abbiamo richiesto una collaborazione e dato appoggio alla sperimentazione del Prof. Angelo Luigi Vescovi, direttore scientifico dell’IRCCS Casa di Sollievo di San Giovanni Rotondo diretta dal neurologo Maurizio Leone, sulle cellule staminali.

Siamo favorevoli alla cannabis terapeutica e non ostacoliamo il metodo Coimbra. Il nostro scopo rimane il pieno sostegno a una ricerca rivolta alla prevenzione, alla diagnosi e cura della Sclerosi Multipla con particolare riferimento alle sue connessioni con l’Insufficienza Venosa Cronica Cerebro – Spinale.

Affermiamo da qualche tempo, la convinzione di una correlazione in molti dei portatori di sclerosi multipla dell’insufficienza venosa cronica cerebrospinale, come evidenziato anche nello studio Brave Dreams (in più del 70 per cento dei casi), contrariamente a quanto affermato invece nello studio Cosmo – tra l’altro costato moltissimo e sbandierato con grande clamore- in cui si affermava che solo il 3% di malati di SM evidenziava la presenza della CCSVI.

Purtroppo da oltre 50 anni, si continuano a osannare farmaci sempre nuovi e sempre più costosi definiti in alcuni casi miracolosi cui si attribuiscono le funzioni di evitare ricadute o di procrastinarle, il che non è semplice da poter dimostrare o contestare per una malattia così subdola e difficile.

In molti casi, vi è poca divulgazione inerente agli effetti collaterali che si contraggono, come si tacciono gli evidenti conflitti d’interesse. Nonostante tutto, la nostra battaglia sarà comunque il riconoscimento della CCSVI come malattia a sé stante e l’inserimento di diagnosi e terapia all’interno dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) nel prossimo aggiornamento.

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