07-Assemblea generale soci
Assemblea Straordinaria dei Soci
7 luglio 2019 Auditorium Karol Wojtyla
Merine di Lizzanello, Lecce.
l 7 luglio 2019, a Lecce, nel corso dell’assemblea nazionale dei soci si è provveduto non solo a ratificare le modifiche allo statuto nazionale così come deliberato nel corso della assemblea nazionale del 5 aprile u.s., in ottemperanza alla riforma del terzo settore, ma si è proceduto contestualmente a nominare il gruppo operativo pugliese che si impegnerà a dar vita alla nostra rappresentanza anche in Puglia.
Riportiamo copia del verbale relativo a questa importante assemblea che, di fatto, indica il nuovo percorso associativo.
Verbale Assemblea Straordinaria dei Soci del 7 luglio 2019
Domenica 7 luglio 2019 alle ore 10:00 si è riunita in seconda convocazione a Merine di Lizzanello (LE) presso l’Auditorium Karol Wojtyla in Via Montenegro 181, l’assemblea straordinaria dei soci dell’Associazione, per trattare e deliberare sul seguente ordine del giorno:
- Approvazione statuto riformato in ottemperanza alla normativa sulla riforma del Terzo Settore;
- Costituzione Associazione Puglia;
- Stipula e firma convenzione con centri accreditati per l’utilizzo dell’ossigeno-ozonoterapia;
- Varie ed eventuali.
Il Presidente Francesco Tabacco apre i lavori e chiama a fungere da segretario verbalizzante il Consigliere Nazionale Francesco Narducci.
Il Presidente rileva che la riunione è stata regolarmente convocata, che sono presenti n.12 (dodici) soci e regolarmente rappresentati n.7 (sette) soci e così complessivamente n.19 (diciannove) soci, come risulta dal registro presenze depositato agli atti. Pertanto, ai sensi del vigente statuto, l’assemblea è regolarmente costituita ed atta a deliberare.
Sul 1° punto all’ordine del giorno interviene il Presidente per chiarire che l’assemblea straordinaria è stata convocata per aggiornare lo statuto associativo ai nuovi vincoli richiesti per acquisire la qualifica di Ente del Terzo Settore.
La qualifica di organizzazione non lucrativa di utilità sociale, o ONLUS, non è più contemplata nell’ambito della riforma del Terzo Settore e pertanto l’Associazione si trova a valutare quale qualificazione assumere tra le diverse contemplate dal DLgs 117/2017, meglio noto come codice del Terzo Settore.
Il Presidente evidenzia che per le attività promosse e per la struttura organizzativa che potrebbe assumere nel tempo l’Associazione, la stessa può assumere la veste di organizzazione di volontariato, dove la presenza di volontari deve essere sempre determinante.
Pertanto, il nuovo statuto è stato aggiornato con le nuove disposizioni previste per le organizzazioni di volontariato dal codice del Terzo settore e, fino all’operatività del registro unico nazionale del Terzo Settore, continuano ad applicarsi le norme previgenti ai fini e per gli effetti derivanti dall’iscrizione dell’Ente nei registri onlus.
Il Presidente ricorda, inoltre, che in relazione alla rivisitazione complessiva dello statuto, i soci si erano già espressi nel corso dell’assemblea generale tenutasi il 05 aprile u.s. e, in quella occasione, si era ritenuto opportuno apportare anche alcune modifiche necessarie per snellire e adeguare la struttura organizzativa e di funzionamento dell’Associazione al modificato scenario in cui opera. In particolare, queste modifiche statutarie puntano a:
- Inserimento di una procedura di accettazione di lasciti e donazioni come prerogativa del CDN senza convocazione di assemblea e conseguente normazione di lasciti testamentari tramite apposito regolamento;
- Modifiche alla modalità di dimissioni del socio con previsione del caso di morosità del socio, che non preveda l’invio di raccomandata a/r per un invito a regolarizzare la quota;
- Possibilità di una diversa strutturazione territoriale che preveda esclusivamente la nascita di Associazioni Regionali;
- Possibilità di aumentare la partecipazione alle assemblee generali tramite l’adozione di un sistema di delegati votati eletti nei congressi territoriali.
Le proposte di modifica, nell’intento di chi le propone mirano a far salva la filosofia di autonomia giuridica ed economica delle sezioni periferiche nel rispetto del patto sociale che i fondatori hanno voluto dare all’atto della costituzione.
L’Associazione Nazionale, poi, fin dai primissimi congressi, ha sempre sofferto la difficoltà di un ricambio dirigenziale. Convincere nuovi soci a farsi carico dell’impegno della guida di una associazione, peraltro pochissimo strutturata quale la nostra, non è facile e questo è certamente un problema comune ad ogni associazione.
In più, nel nostro caso, lo statuto anzicchè agevolare questo compito lo ostacola, dato l’attuale art. 33 che impone un numero di consiglieri decisamente elevato considerata l’attuale compagine di soci in regola e il vincolo della non ricandidabilità di un consigliere che ha già svolto due mandati. Soprattutto quest’ultima limitazione, che era stata virtuosamente introdotta per stimolare la partecipazione e il ricambio della dirigenza, si è rivelata in realtà un grosso ostacolo perché impedisce la partecipazione al direttivo dei già pochi volonterosi disponibili.
Occorre, quindi, avviare un percorso minimale di revisione dello statuto, modificando, oltre a quanto su esposto, in particolare l’articolo 33, che fissa il minimo numero dei consiglieri, portandolo da 5 a 9 ed eliminando il vincolo del doppio mandato.
Il Presidente passa poi ad illustrare le ragioni della modifica della denominazione. Sempre più la sclerosi multipla sembra configurarsi come una malattia che riconosce aspetti multi- fattoriali, cioè sembrano concomitare e convergere sulla sclerosi multipla diversi fattori incidenti di genesi diversa. Nonostante gli sforzi della ricerca, non si può dire che siano stati raggiunti risultati di particolare rilievo.
Quindi con l’intento di ridefinire la nostra mission in collegamento alla futura costituzione di una Fondazione che si occuperà di ricerca, si ritiene opportuno modificare la denominazione dell’Associazione in “Associazione Sclerosi Multipla Albero di KOS Onlus”.
Infine, il Presidente illustra l’opportunità di variare la sede legale trasferendola nel comune di Granarolo dell’Emilia (BO) dove l’amministrazione locale ha concesso a titolo gratuito l’utilizzo dei locali siti in Via San Donato n.74/5.
Il Presidente, quindi, presenta agli intervenuti la bozza di statuto nuovo, che è già stata approvata in via preliminare dal Consiglio Nazionale.
Si procede alla lettura, articolo per articolo, del nuovo statuto evidenziando le differenze rispetto alla versione ad oggi vigente.
Al termine della lettura, il Presidente chiede ai soci se abbiano dei dubbi o delle proposte di variazioni alla bozza di statuto: non essendo intervenuto nessuno, il Presidente propone ai soci di votare la bozza di statuto.
L’assemblea dei soci, all’unanimità, delibera di adottare lo statuto nella formulazione proposta dal Consiglio Nazionale che viene allegato al presente atto e ne forma parte integrante.
Si delibera, inoltre, di trasferire la sede sociale in Via San Donato n.74/5 a Granarolo dell’Emilia (BO).
Il Presidente viene quindi incaricato di compiere tutte le pratiche necessarie per la registrazione del presente atto, il quale è esente sia dall’imposta di bollo che dall’imposta di registro (ex art.82, commi 3 e 5 del codice del Terzo Settore, e alla trasmissione del verbale e dello statuto all’Agenzia dell’Entrate in qualità di amministrazione competente per la gestione dell’anagrafe delle ONLUS.
Il Presidente in relazione al punto 2 informa che ha incontrato nei giorni precedenti i soci pugliesi che hanno manifestato l’intenzione di avviare le procedure per ricostituire la nostra rappresentanza in Puglia. Propone quindi la costituzione di un gruppo operativo nelle persone di Pedro Pablo Pasculli, Francesco Narducci e Francesco Bianco.
Il Presidente informa che, per raggiungere questo obiettivo, si è rivelato strategico il rapporto che da tempo abbiamo instaurato con il Centro Polispecialistico Medinforma che, insiste con le proprie strutture, non solo a Bologna ma, appunto, anche in Puglia.
E’ stato coinvolto il Dott. Pietro Aldo Siciliano, ricercatore presso il CNR e Presidente della rete IMM – INNOVALL, che nell’ambito della salute è una fucina di iniziative possibili: dalla telemedicina alla medicina avanzata, dalla diagnostica molecolare all’approccio terapeutico avanzato. Da questo incontro sono nati anche i presupposti per esportare il progetto emiliano verso Borgo Salus anche in Puglia.
Il Dott. Siciliano, nel contesto dell’incontro, non solo ha invitato il costituendo gruppo pugliese, nelle persone di Pedro Pablo Pasculli, Francesco Narducci e Donato Francesco Bianco, a partecipare all’evento spettacolare che sta organizzando per finanziare e pubblicizzare tale progetto ma non ha mancato di informarci brevemente su quanto emerso recentemente in Puglia nell’ambito del convegno “Living lab salute: verso Puglia digitale 2020“.
L’assemblea dei soci, all’unanimità, delibera la costituzione di un gruppo operativo Puglia nelle persone di Pedro Pablo Pasculli, Francesco Narducci e Francesco Bianco.
In relazione al punto 3 il Presidente informa che il convegno scientifico già programmato per il 06 luglio a Melpignano, a causa di lavori in corso per il restauro di Palazzo Marchesale de Luca, è stato rimandato e riprogrammato per il prossimo 07 dicembre.
Sarà quella, quindi, occasione per formalizzare non solo l’avvio delle attività del ricostituito gruppo pugliese ma, anche, per formalizzare una stipula di convenzione per l’avvio dell’utilizzo dell’ossigeno-ozono terapia.
Sul punto 4 all’ordine del giorno nessuno prende la parola.
Null’altro essendovi su cui deliberare, il Presidente dichiara chiusa la riunione alle ore 13.00.
IL PRESIDENTE IL SEGRETARIO
Francesco Tabacco Francesco Narducci
ATTI PRELIMINARI PER LA COSTITUZIONE DELLA FONDAZIONE “ALBERO DI KOS”
Gli estensori di questo manifesto, riuniti in assemblea il giorno 6 luglio 2019.
Consapevoli che, riguardo la CCSVI si è creato un clima di incomprensione non solo a seguito della divulgazione dei dati prodotti dallo Studio CoSMo, ma anche dagli esiti della sperimentazione Brave Dreams presentati il 18 novembre 2018 a New York, ed è ancora in atto – presso le istituzioni pubbliche e private – un sostanziale depotenziamento della valenza scientifica delle intuizioni effettuate dal Prof. Paolo Zamboni.
Verificati gli spazi estremamente limitati in cui i ricercatori e i professionisti del settore sono obbligati ad operare in conseguenza delle vigenti circolari e note del Ministero della Salute e del Consiglio Superiore di Sanità in merito alla CCSVI ed ai suoi aspetti di correlazione con la SM.
Considerata la necessità di giungere quanto prima al pieno riconoscimento giuridico, da parte delle istituzioni italiane, della CCSVI quale patologia autonoma e al fine di ottenere la sua effettiva diagnosi, cura e terapia all’interno delle strutture del Servizio Sanitario Nazionale.
Valutata l’esigenza dei malati di poter eseguire le operazioni di correzione delle malformazioni venose riconosciute dal panel degli esperti UIP riunitisi a Montecarlo nel settembre 2010 all’interno di strutture sanitarie del Servizio Sanitario Nazionale.
Ponderata la necessità che vengano istituiti nel Paese centri di eccellenza per la diagnosi, cura e terapia della CCSVI e della SM che prevedano la creazione di gruppi di professionisti specializzati in ogni specialità medica afferente alle predette patologie.
Soppesate le necessità di contemperare adeguatamente l’esigenza della comunità scientifica di svolgere una corretta e regolare sperimentazione con l’urgenza dei malati di affrontare tempestivamente la patologia al fine di migliorare le proprie condizioni di salute.
Constatato che non e più ne opportuno ne possibile per i promotori della costituenda Fondazione procedere cosi frammentati nel raggiungere lo scopo sociale che ciascuno di noi singolarmente persegue, pur assicurando il mantenimento di tutte le nostre distinte identità e rilevato che dobbiamo essere un organismo capace di andare al di là del nostro specifico per affrontare i problemi globali che determinano lo scopo che ci accomuna: rispondere contemporaneamente alle aspettative ed istanze dei ricercatori e dei malati .
Tutto ciò detto e considerato, i sottoscritti auspicano la costituzione di una Fondazione di partecipazione, istituto giuridico di diritto privato che ci consentirà di svolgere ed avviare iniziative nel campo scientifico, assistenziale, riabilitativo e non profit in genere. E’ un istituto senza scopo di lucro, al quale si potrà aderire apportando denaro, beni materiali o immateriali professionalità o servizi.
All’interno di questo strumento giuridico sarà possibile prevedere diverse categorie di fondatori e partecipanti anche successivi alla costituzione.
IL PROGETTO DI RICERCA, nel segno di Carolina Bandini.
Una volta costituita la Fondazione assumerà la direzione di tutte le attività che si andranno ad implementare con la realizzazione del progetto verso Borgo Salus.
Emerge da diverse fonti che l’Italia investe meno di altri paesi in ricerca e sviluppo: 1,33% del PIL contro una media europea pari a 2,03% (Fonte EUROSTAT) ed ha un numero di ricercatori, rispetto ad altri paesi dell’eurozona, inferiore in rapporto alla popolazione: la percentuale dei ricercatori ogni mille occupati in Italia è pari al 4,73% contro una media europea del 7,40% (Fonte OECD).
Il dato positivo, emerso anche da un’inchiesta di nature, è che nonostante la penuria di finanziamenti, i ricercatori italiani sono riusciti a raggiungere, negli ultimi dieci anni, traguardi ragguardevoli non solo in quantità, ma anche e soprattutto in qualità dei prodotti della ricerca. Il contributo italiano alle pubblicazioni scientifiche è passato infatti dal 3,2% ad oltre il 4% della quota mondiale.
Noi pensiamo che la scienza sia progresso e anche un piccolo contributo sia un aiuto fondamentale per lo sviluppo della ricerca.
Anche Carolina Bandini avrebbe voluto donare il suo tempo agli ammalati e il suo denaro alla ricerca. Con la costituzione della Fondazione e la realizzazione del progetto verso Borgo Salus, vogliamo raccogliere la sua eredità, prefiggendoci di promuovere l’assistenza e raccogliere fondi da destinare alla ricerca sulle patologie neuro vascolari.