02-La scienza tradita

Più volte l’Associazione CCSVI nella Sclerosi Multipla ha ricordato con preoccupazione i vizi di origine e le carenze metodologiche dello studio AISM-FISM.

Vogliamo solo ricordare cosa ben un anno prima ad Amsterdam, al secondo giorno del congresso ECTRIMS 2011, mentre i lavori scientifici sono appena avviati, sfruttando il pieno risalto mediatico di un palcoscenico che avrebbe dovuto essere primariamente scientifico, si assiste ad una scena madre di una rappresentazione che, all’epoca, ha subito già diversi colpi di scena ma che, con questo atto, assume toni grotteschi.

A margine del congresso, il professor Giancarlo Comi, direttore del Dipartimento Neurologico e Istituto di Neurologia Sperimentale del San Raffaele di Milano, uno dei due ricercatori principali dello studio CoSMo finanziato da AISM e FISM sulla correlazione tra Sclerosi Multipla e CCSVI, rivela ai giornalisti i risultati preliminari della ricerca, secondo cui la correlazione tra CCSVI e SM si attesterebbe a meno del 10%, sulle prime 700 persone sottoposte a indagine diagnostica. Questo mentre rilevanti studi internazionali confermavano una significativa associazione tra le due patologie.

Non secondo le regole consone del confronto tra ricercatori, non nell’ambito di una sessione scientifica, molto prima dell’intervento del Prof. Mario Battaglia di presentazione dello studio – e non dei risultati -, previsto per il pomeriggio, non rivolgendosi a colleghi e studiosi, il Prof. Comi scelse di consegnare ad una platea di giornalisti i risultati preliminari dello studio.

Nelle anticipazioni del Prof. Comi non è dato conoscere i dettagli.

Non un paper, non una relazione, nulla che possa concedere a ricercatori e malati di comprenderne i contenuti, analizzarne le ragioni, valutarne il peso scientifico.

E così, mentre AISM aveva sempre ufficialmente dichiarato di voler condurre seriamente il proprio studio epidemiologico a tutela della verità scientifica e del malato, al fine di dare risposte certe e concrete alle persone con sclerosi multipla, il comportamento adottato dal Prof. Comi ad Amsterdam non ci pare confermare queste dichiarate intenzioni.

Per varie ragioni:

Perché, si sono tralasciati i più banali principi di correttezza comunicativa, così importanti quando si trattano temi delicati come la salute e la sofferenza di tante persone.

Perché, è stata messa in secondo piano la scienza, il rigore metodologico, la deontologia professionale che esigerebbe atteggiamenti misurati.

Perché, infine i malati, i molti malati che nella ricerca del Prof. Paolo Zamboni credono, dallo studio condotto da AISM- FISM, attendevano risposte serie, circostanziate, piuttosto che anticipazioni spinte dalla ricerca di risalto mediatico.

Questo getta un’ombra sulla qualità complessiva dello studio CoSMo e richiama inevitabilmente alla mente le critiche che il Prof. Paolo Zamboni mosse al suo protocollo di ricerca quando decise di uscire dallo Steering Committee.

Più volte l’Associazione CCSVI nella Sclerosi Multipla ha ricordato con preoccupazione i vizi di origine e le carenze metodologiche dello studio AISM-FISM, oggi prendiamo atto di una palese violazione del diritto del malato alla corretta informazione.

Tutto ciò non fa onore alla scienza, non fa onore alla verità.

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