8-Terzo incontro con il consiglio superiore di sanità
Terzo incontro con il Consiglio Superiore di Sanità
Roma, 13 luglio 2010
Il 13 luglio 2010 L’Associazione è convocata in audizione presso il Consiglio Superiore di Sanità. Partecipano all’incontro: Nicoletta Mantovani, Francesco Tabacco, Stefania Maselli, Luciano Pellizzari, Gisella Pandolfo. All’audizione, con molta sorpresa sono inviati anche il Presidente della Fondazione Italiana Sclerosi Multipla e la Presidente dell’AISM. Assente, perché non invitata, la Fondazione Hilarescere. Ecco in sintesi le posizioni espresse dai partecipanti.
NICOLETTA MANTOVANI: Ho due malattie, per CCSVI voglio essere operata subito e in Italia!
FRANCESCO TABACCO: Lo Stato colmi quel vulnus costituzionale che si è determinato e che costringe i nostri connazionali a guardare all’estero! L’art 32 della Costituzione dichiara solennemente che La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti . In proposito la giurisprudenza costituzionale si è sempre ispirata, nel valutare i livelli essenziali di assistenza, al fatto che lo Stato deve in ogni caso garantire, ispirandosi al principio della salvaguardia di quel nucleo irriducibile del diritto alla salute protetto dalla Costituzione come ambito inviolabile della dignità umana , il quale impedisce che siano costituite situazioni prive di tutela, che possano pregiudicare l’attuazione di quel diritto (sent. n. 509 del 2000).
MARIO BATTAGLIA: Nessuna liberazione se non nei trails clinici e/o dopo la sperimentazione che preveda il doppio cieco!
ROBERTA AMADEO: Attenti a quelli di Facebook.
Prof. ALBERTO ZANGRILLO, Presidente II Sezione Consiglio Superiore di Sanità conclude l’incontro.
Adnkronos Salute: “Roma, 13 luglio. “Chiediamo che lo Stato prenda atto di quanto scientificamente già validato nel mondo attraverso il consenso scientifico dei chirurghi vascolari, che hanno dichiarato come nuova patologia vascolare la CCSVI (insufficienza venosa cronica cerebrospinale) e la relativa terapia che è l’angioplastica dilatativa delle vene”. Ad affermarlo è Francesco Tabacco, Presidente dell’Associazione CCSVI nella SM, che oggi insieme al Presidente Onorario Nicoletta Mantovani, ha incontrato il Consiglio Superiore di Sanità a Roma. Al centro dell’incontro, dunque, la possibilità per tutti i pazienti affetti dalla CCSVI, la nuova patologia vascolare scoperta dal Prof. Paolo Zamboni e internazionalmente riconosciuta, di essere curati con l’angioplastica: procedura consolidata, mini-invasiva e con rischi inesistenti, così come definito dallo stesso Zamboni. “Questa è la cura validata al livello scientifico – continua Tabacco – La correlazione di questa malattia con la sclerosi multipla la lasciamo alla scienza, che farà il suo corso. Non può essere impedito, nel frattempo, a un cittadino italiano di sottoporsi a questa diagnosi-terapia nel Paese dove questa scoperta è stata fatta”. “Chiediamo solo quello che consideriamo un atto dovuto – conclude Tabacco- Ora aspettiamo che il Consiglio superiore di sanità emetta un parere, nel frattempo i malati non saranno silenti. Nel resto dei Paesi della comunità europea è possibile curarsi, allora perché anche in Italia la cura non deve essere validata attraverso linee guida. Questo è incomprensibile”. “Siamo molto contenti perché abbiamo avuto l’attenzione di tutta la Commissione”, aggiunge Nicoletta Mantovani, Presidente Onorario dell’Associazione. “Siamo venuti qui a ribadire un concetto molto semplice, quello di separare le due malattie – CCSVI e SM – laddove la prima è stata comunque classificata da chirurghi vascolari come patologia a sé”. “Come mai – si chiede Nicoletta Mantovani – non è già oggi possibile curare la CCSVI in Italia all’interno di un percorso strutturato, quando diagnosi e terapia sono già oggetto di linee guida accettate internazionalmente dalla totalità della comunità scientifica che si occupa di malattie vascolari? Come può accadere, data l’evidenza assoluta e l’incontrovertibilità di un grave malfunzionamento di origine malformativo delle vene maggiori di scarico del sangue del cervello, che non sia data la possibilità ai malati di CCSVI di curarla?”. “Chi come me malato ha avuto la diagnosi di una vena ostruita, nel mio caso la giugulare sinistra ostruita all’80% – spiega Nicoletta Mantovani – non si capisce perché non possa essere curato a prescindere dagli effetti che ciò potrà avere sulla Sclerosi multipla”. “E’ impossibile che l’Italia non riesca ad adeguarsi al resto del mondo su questa patologia. In questa situazione le persone sono costrette a emigrare all’estero”. E la cosa sembra ancora più assurda se si pensa che “questa patologia è stata scoperta in Italia dal professor Zamboni, che ha espresso più volte la volontà di non voler abbandonare il proprio Paese”. “Oggi – continua Nicoletta Mantovani – abbiamo ribadito tutto questo; speriamo che la cosa prenda il corso giusto. Ora il Consiglio Superiore darà il proprio parere al Ministro della Salute, Ferruccio Fazio, che poi si esprimerà. Noi speriamo in una risposta celere, perché per noi malati il tempo è una variante molto importante, prima si riesce a intervenire meglio è per tutti”.